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Di generazione in generazione

 

Nella primavera del 2008, pochi mesi dopo la chiusura dello Stabilimento Ghigi per fallimento, nel pieno di una crisi economica mondiale, i soggetti più sensibili alle dinamiche imprenditoriali della provincia di Rimini come i Sindaci del comprensorio della ValConca con alcuni esponenti della Giunta Provinciale di Rimini ed insieme agli esponenti provinciali e regionali delle Organizzazioni Sindacali, erano in cerca di imprenditori capaci di rilevare e far ripartire l'attività del pastificio che dal 1870 aveva spalmato sull'intero romagnolo dinamiche operative virtuose.

Pur in presenza di questa importante pressione politica e sociale, l'operazione si presentava estremamente complicata perché bisognava riportare in funzione un'attività in un settore particolarmente competitivo, prima di tutto per la presenza sul mercato di almeno cento efficienti pastifici e poi per la poco appetibilità del business pasta notoriamente povero di valore aggiunto e bisognoso di notevoli investimenti.

Ma proprio sul finire della primavera del 2008 avvenne la svolta sperata, infatti fu proposto al Consorzio Agrario di Forlì-Cesena-Rimini di rilevare l'attività fallita pochi mesi prima. L'idea di poter completare la filiera di coltivazione del grano duro affascinò fin da subito il Management del Consorzio Agrario che capirono le potenzilità del progetto.

L’investimento industriale è stato effettuato nel Comune di San Clemente in Provincia di Rimini, dove è situata l’area industriale, denominata “Comparto Ghigi”.

Il nuovo sito di San Clemente, che si estende per circa 100/mila mq., possiede una notevole potenzialità prima di tutto per gli spazi coperti e scoperti utilizzabili ed anche e principalmente, per la posizione geografica estremamente strategica per le attività industriali e di servizio.

Il piano di investimenti che si sta attuando prevede:

• Un pastificio con potenzialità massima di 500/535.000 quintali/anno di pasta secca;

• Un mulino di servizio al pastificio;

• Agenzia del Consorzio Agrario con silos per lo stoccaggio del grano per 300mila q.;

• Una piattaforma logistica;

• Un centro di analisi e ricerca;

• La sede riminese del Consorzio Agrario Interprovinciale di Forlì-Cesena e Rimini.

• Un impianto di cogenerazione alimentato da olio vegetale proveniente da semi di girasole e colza per la produzione di energia elettrica.

La realizzazione di questo piano renderà il sito di San Clemente un polo agro-industriale di forte rilevanza e di conseguenza al centro delle dinamiche di sviluppo dell’intera regione Emilia-Romagna e principalmente dimostra che è possibile creare una nuova attività secondo i canoni che ormai presidiano la Green Economy in tutto il mondo industriale evoluto.

 

 

 

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